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D.lgs 231/01 2019-10-02T14:50:44+00:00

Perché certificarsi D.Lgs. 231/2001?

Servizio di Attestazione di Conformità del modello organizzativo ai requisiti del D.Lgs. 231/2001
A seguito dell’estensione dell’ambito di applicazione del Decreto 231 ai reati contro la Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro e l’Ambiente, l’attestazione rilasciata da un Ente Terzo e indipendente costituisce una maggiore evidenza di conformità generale dell’organizzazione in caso di contenzioso amministrativo o penale.

1. Trasparenza organizzativa: il D.lgs. 231/2001.
La responsabilità penale delle società per i reati commessi da dirigenti e dipendenti è stata introdotta dal decreto legislativo 231/2001; la disciplina riveste notevole importanza ove si consideri che le sanzioni e, soprattutto, i provvedimenti cautelari ed interdittivi che il decreto consente di applicare alle imprese possono avere come conseguenza di ridurre o, addirittura, farne cessare l’operatività; anche le sanzioni pecuniare (in aggiunta agli obblighi risarcitori, ad es. in ipotesi di infortunio sul lavoro) possono comportare conseguenze economiche rilevantissime, certamente idonee ad influire sulla sopravvivenza delle imprese più piccole.
Le sanzioni penali ed amministrative, i provvedimenti cautelari ed interdittivi a carico della società risultano dal relativo DURC, documento richiesto da committenti pubblici e privati per appalti e sub-appalti. L’iscrizione di sanzioni e provvedimenti a carico della società diviene di dominio pubblico, con conseguenze molto rilevanti che possono comportare la fine dell’impresa.

L’impresa non risponde del reato solo se dimostra di avere adottato un modello organizzativo idoneo a prevenire la commissione di reati quali quelli concretamente contestati: in tal caso la responsabilità resta circoscritta al soggetto (autore del reato) che abbia fraudolentemente eluso il modello gestionale approntato dalla società.

 

2. I reati presupposto
I reati presupposto sono quelle tipologie di reato la cui commissione, da parte di soggetti legati all’impresa o che nell’impresa trovano l’occasione per il loro compimento, rende applicabile l’apparato sanzionatorio previsto dal D.Lgs. 231/2001.
Il catalogo dei “reati presupposto” è in costante aumento e prevede, oltre agli originari reati di corruzione, quelli, introdotti successivamente, di falso, i reati societari, i delitti con finalità di terrorismo o eversione dell’ordine democratico, i delitti contro la personalità individuale, i reati di c.d. market abuse, i reati colposi per violazioni di norme antinfortunistiche, il riciclaggio ed i reati informatici, ma soprattutto in seguito al Decreto n. 123/2007 e al Decreto 81/2008, i reati ricollegabili all’omissione colposa o dolosa dell’applicazione di leggi e regolamenti per la tutela della Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro e recentemente anche i reati di tipo Ambientale.

 

3. Il modello organizzativo
L’importanza di approntare un adeguato modello organizzativo che preveda anche un efficace sistema di prevenzione dei reati risiede nel fatto che qualora risultino commessi dei reati presupposto, l’impresa potrà essere esentata dalle sanzioni e dalle misure cautelari previste dal D.lgs. 231/2001 laddove provi l’adeguatezza del modello adottato, così che si possa affermare che il reato sia un fatto eccezionale compiuto in palese violazione delle precauzioni adottate dall’impresa e, come tale, possa resta confinato nell’ambito della responsabilità individuale della persona fisica che lo ha commesso senza estendere gli effetti sanzionatori all’impresa.

Di qui l’importanza dell’elaborazione di un valido modello organizzativo la cui elaborazione non può essere rimessa all’estemporanea improvvisazione di soggetti che pur avendo una conoscenza, anche buona, del quadro normativo di riferimento, abbiano una prospettiva limitata alla singola realtà aziendale in cui operano.

Per ovvie ragioni di garanzia, imparzialità ed effettività, è opportuno che alla verifica dell’efficacia dei modelli organizzati siano chiamati, quantomeno a concorrere, soggetti esterni all’impresa e indipendenti.
Nell’elaborazione di un modello organizzativo è importante contemperare le esigenze di efficacia del modello con le esigenze produttive dell’impresa cui non possono essere imposti modelli e procedure pervasive e incompatibili con il sereno e fisiologico svolgimento dell’attività d’impresa.

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